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E un immagine che riguarda la nutrizione che si deve avere per combattere il diabete

Diabete: cos'è e soggetti a rischio

Esistono varie tipologie di diabete (DM). Secondo la classificazione WHO 2006, il diabete di tipo 1 (DT1) è causato da una distruzione  b-cellulare su base autoimmune o idiopatica ed è caratterizzato da una carenza insulinica assoluta.

Il diabete di tipo 2 (DT2) è causato da un deficit parziale di secrezione insulinica che si instaura spesso su una condizione di insulino-resistenza su base multifattoriale.

Il diabete gestazionale è causato da difetti analoghi a quelli del DT2 , viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza ed in genere regredisce dopo il parto per ripresentarsi spesso a ditanza di anni con le caratteristiche del DT2.

Vi sono poi altri tipi di diabete: endocrinopatie, indotto da farmaci, infezioni, ecc.

Circa il 90% della popolazione diabetica è affetto da DT2 correlato al sovrappeso e all'obesità di bambini, adolescenti e adulti.

I nuovi criteri per la diagnosi di DM indicano la glicemia a digiuno come il test piu efficace e conveniente per la diagnosi di DM nei soggetti asintomatici. Una glicemia random superiore o uguale a 200 mg/dl (11,1 mmol/l), associata ai classici sintomi del DM (poliuria, polidipsia, calo ponderale), è sufficiente per la diagnosi di DM.

Ad oggi purtroppo nessuna terapia si è dimostrata efficace nel prevenire il T1D nei soggetti predisposti o nei pazienti con autoanticorpi o nell’evitare la dipendenza dall’insulina nei bambini di nuova diagnosi.

I pazienti da sottoporre a screening per DT2 sono:

SOGGETTI ADULTI > 18 anni (con BMI ≥25 kg/m2 (≥23 kg/m2 negli asiatici) e una o più tra le seguenti condizioni:

  • inattività fisica;

  • familiarità di primo grado per diabete tipo 2 (genitori, fratelli);

  • appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio (sud asiatici, cinesi, afroamericani);

  • ipertensione arteriosa (≥140/90 mmHg) o terapia antipertensiva in atto; 

  • bassi livelli di colesterolo HDL: dislipidemia aterogena;

  • steatosi epatica non alcolica (NAFLD);

  • nella donna: parto di un neonato di peso >4 kg o pregresso diabete gestazionale e/o PCOS;

  • acanthosis nigricans;

  • evidenza clinica di malattie cardiovascolari;

  • HbA1c ≥39 mmol/mol (5,7%), IGT o IFG in un precedente test di screening.

SOGGETTI IN ETA’ EVOLUTIVA 85° percentile per età e sesso, peso per altezza >85° percentile, o peso >120% del peso ideale per l’altezza) più almeno due dei seguenti fattori di rischio:

  • Storia familiare di diabete tipo 2 in parenti di primo e secondo grado; 

  • appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio; 

  • segni di insulino-resistenza o condizioni associate a insulino-resistenza (acanthosis nigricans, ipertensione, dislipidemia, sindrome dell’ovaio policistico, peso alla nascita basso per l’età gestazionale);

  • storia materna di diabete o diabete gestazionale ;

Età in cui iniziare alo screening: 10 anni o all’esordio della pubertà se la pubertà comincia più precocemente. Frequenza : ogni 2 anni.

Nel diabetico la dieta rapresenta la forma principale di terapia, insieme all'esrcizio fisico, alla terapa ipoglicemizzante, al monitoraggio glicemico, all'educazione terapeutica.

Una dieta equilibrata nel paziente diabetico prevede:

  • una quota di carboidrati compresi fra il 45-60% delle Kcal giornaliere, in particola modo carboidrati ricchi in fibre e a basso indice glicemico. Quindi sì a pasta , pane, riso nelle versioni integrali.

  • una limitazione degli zuccheri semplici che assimilandosi rapidamente, alzano in maniera significativa la glicemia. Tra questi zuccheri, quelli del miele, della marmellata, della frutta (fruttosio e saccarosio) a anche del latte e/o yogurt, oppure quelli aggiunti nelle bevande zuccherate ( atrettanto vale per le bevande edulcolarate che perpetuano l'abitudine al dolce ed ingenerano una risposta biochimica e biologicache favorisce l'aumento di peso).

  • 25-30% di lipidi

  • 10-25% delle proteine.

Essenziale è l'assunzione di fibre che rallentano e rendono più costante l'assunzione dei carboidrati.

Il controllo del peso corporeo è essenziale per mantenere un buon compenso glicemico e per

evitare lo sviluppo di complicanze.

La dieta per i diabetici

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