Dott.ssa Irene Caiazza Biologa
Nutrizionista

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Il nichel è un oligoelemento onnipresente, è infatti presente nel suolo, nell'acqua, nell'aria, nella biosfera.
I livelli di assunzione giornaliera si aggirano intorno allo 0,2/0,6mg. Queste quantità sono raggiunte nell’usuale alimentazione per un 50% attraverso l’assunzione di alimenti vegetali (cereali, legumi, verdure) seguiti da grassi, latte e derivati e frutta.
Le reazioni avverse al nichel rientrano nei fenomeni noti come reazioni di ipersensibilità. Si tratta di un problema che riguarda circa il 15-20% della popolazione, con un'alta prevalenza nel sesso femminile, Il nichel è responsabile del 35% delle dermatiti da contatto occupazionali e non occupazionali. In tal caso non è utile una terapia nutrizionale.
In aggiunta, l'allergia al nichel può manifesarsi come SNAS (allergia sistemica al nichel).
La SNAS si manifesta con sintomi cutanei ed extra-cutanei (gastrointestinali: nausea, stipsi, diarrea, tensione e dolore addominale, neurologici: cefalea, respiratori: rinite ed asma). In questo caso è consigliata una dieta ed eliminazione di nichel che prevede l'esclusione di alimenti ad alto e medio contenuto di nichel per un periodo di tempo variabile dalle 4 alle 6 settimane e una successiva reintroduzione di alimenti a basso e medio contenuto di nichel.